Un saggio che sfata i miti autoassolutori del regime
Non è vero che tutti gli italiani lo sostenessero: occorre demolire luoghi comuni e ritrovare il valore dell'antifascismo.
Aldo Cazzullo riprende a parlare della storia italiana con questo saggio che si propone di far piazza pulita di troppe narrazioni rassicuranti su Mussolini e il fascismo. In primo luogo, che fino alle leggi razziali, all'alleanza con Hitler e all'entrata in guerra il Duce le avesse azzeccate tutte, o quasi. La violenza fu connaturata alla presa del potere da parte del fascismo, e Mussolini, fin dall'inizio convinto sostenitore del diritto alla sopraffazione di una razza sull'altra, si macchiò di crimini orribili in guerra come in patria, dagli omicidi politici all'uso di cavie umane per vaccini letali. Non è vero, poi, che tutti gli italiani fossero fascisti: è una falsità pericolosa soprattutto adesso che occorrerebbe ritrovare nell'antifascismo un comune valore fondante.