Misteriose mappe e antichi cartigli, avventure per mare o nel
sottosuolo...
Un intrigante saggio segue le tracce dei cercatori che per secoli hanno
rincorso il miraggio della ricchezza, fra mistero e misticismo, leggenda
e magia.
Dall¿oro del Reno alla magica grotta di Alì Babà, dai forzieri dei pirati,
traboccanti di gemme e di monete, all¿Anello del Potere nella saga di
Tolkien, fino alle scorribande di un cacciatore di reperti archeologici
come Indiana Jones, non c¿è avventura più entusiasmante di quella
che si apre con una mappa misteriosa... e un tesoro da cercare, da
proteggere o nascondere. Un¿ossessione che ha radici antiche e che
questo affascinante libro ¿ sospeso fra saggio e racconto ¿ ci invita a
indagare. Ma quali sono le caratteristiche di un tesoro? Quali quelle dei
cercatori? Quali i luoghi da esplorare?
Tre colori, tre filoni di indagine, tre strade che conducono lontano
¿Se cercassimo una ricetta alchemica per crearne uno, avremmo
bisogno di alcuni ingredienti fondamentali. Il primo è il valore, quello
scintillio che accende il desiderio. Secondo è il segreto, la
consapevolezza che esso esiste senza sapere dove. Il terzo è il tempo,
al quale è sopravvissuto, e che l¿ha reso libero da ogni possesso:
attende chi saprà meritarselo ma non è più di nessuno¿. A questi
ingredienti, si aggiunge poi il colore: giallo come l¿oro e la sabbia del
deserto, rosso come il sangue delle reliquie, bianco come il marmo
delle rovine. Tre filoni che conducono in luoghi lontani nel tempo e
nello spazio. Seguendo il primo si arriva in Nord Africa, nei primi secoli
della dominazione musulmana, dove gli Arabi scoprono un mondo
sotterraneo popolato da misteriose presenze e incredibili ricchezze. Il
secondo conduce ai cavalieri medievali e agli oggetti sacri che
circolano grazie alle loro imprese: spoglie, reliquie e, sopra tutti, la
ricerca del sacro Graal. Il terzo prende le mosse dalla riscoperta del
mondo antico da parte dei primi umanisti e degli intellettuali
rinascimentali. E i cacciatori di tesori? Erano quasi sempre uomini,
spesso membri della piccola borghesia urbana, disposti a organizzarsi
in società per dividere rischi e utili. A costoro, come si apprende da
alcuni resoconti, si univano poi truffatori di ogni genere, abilissimi
nell¿arte del raggiro ai danni di ingenui e allocchi.
Un viaggio dalla Scandinavia al mondo arabo, dalla Persia alle
Colonne d¿Ercole
Impadronirsi di un tesoro, però, non è cosa facile. Bisogna affrontare i
pericoli di un lungo viaggio; calarsi in botole, pozzi, caverne; strapparlo
ai suoi guardiani sovrannaturali e sopravvivere. Seguendo le tracce
della brama che da secoli spinge l¿uomo alla ricerca di ricchezze
perdute, Allegra Iafrate percorre le storie di luoghi, oggetti e personaggi
curiosi, in un libro che si può leggere in molti modi: "come una storia,
prendendosi il tempo che serve, in compagnia di cacciatori di tombe,
sapienti, artisti, sovrani, cavalieri, ciarlatani. O come una mappa. E
allora bisognerà sbrigarsi a finirlo, temo, o altri troveranno il tesoro
prima di te".
«L¿autrice ripercorre le infinite tracce lungo cui si è diramata per secoli
ogni caccia al tesoro e ricostruisce la topografia degli spazi reali e
immaginari che hanno orientato i cammini dei cercatori».
Robinson
Allegra Iafrate è nata a Bologna nel 1985. Dopo il diploma di violino, ha
frequentato la Scuola Normale Superiore di Pisa, dove ha conseguito
una laurea in Lettere moderne e un dottorato in Storia dell¿arte. Ha
dedicato numerosi saggi alle tradizioni culturali che si intrecciano nel
mondo Mediterraneo nel corso del Medioevo e nel 2014 è stata
insignita del Premio Marc de Montalembert. Attualmente è funzionario
per la promozione culturale del Ministero degli Affari Esteri e della
Cooperazione Internazionale.