Oltre gli stereotipi, scopriamo il vero volto della rivale di Atene
Secondo l’opinione comune fu una città essenziale, senza cultura e con un sistema educativo feroce. Ma le testimonianze degli antichi svelano altro.
Un viaggiatore che capitasse a Sparta farebbe fatica a rendersi conto di essere lì dove sorse la pólis che tra il VI e il IV sec. a.C. fu dapprima signora del Peloponneso e, dopo aver sconfitto Atene, di tutta quanta la Grecia. Gran parte di ciò che sappiamo di questa città, infatti, arriva dalla rivale Atene e per questo nei secoli ha prevalso il cliché che Sparta fosse un luogo austero e senza cultura, dove i bambini deboli e imperfetti venivano eliminati senza pietà e i rimanenti programmati per combattere. Eppure, a leggere bene tra le fonti, emerge un’altra storia, tutta da raccontare. Scopriamo così un luogo pieno di musica e di feste, dove le donne erano più emancipate che altrove: una città “amabile” e “divina”, per dirla con Omero, che ha lasciato un segno indelebile nella nostra cultura.
Laura Pepe
Insegna Istituzioni di diritto romano e Diritto greco antico all’Università degli Studi di Milano. Collabora come divulgatrice scientifica con il canale televisivo Focus e oltre a libri e saggi accademici ha curato per il “Corriere della Sera” le collane “Vita degli antichi” e “Amori mitici”. Tra le sue ultime opere ricordiamo: Storie meravigliose di giovani greci.
«Laura Pepe, nonostante la scarsità delle fonti, è riuscita farci conoscere una realtà ricoperta da cliché accumulati nel corso di duemilacinquecento anni».
Liguria Business Journal