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Fiamme dal passato

Fiamme dal passato

AUTORE: Paolo Mieli

PAGINE: 312

CODICE PRODOTTO: 894311

EDIZIONE: RIZZOLI

PREZZO EDITORE: 18.50 €

PREZZO OFFERTA: 12.95 €



Il fuoco dei conflitti odierni covava sotto braci antiche


Un avvincente saggio analizza le lontane cause delle due maggiori crisi internazionali: la guerra russo-ucraina e quella israelo-palestinese.

“La fiammella si è riaccesa in Ucraina il 24 febbraio 2022. Per poi diventare immediatamente un incendio di proporzioni immani. E costringere ben presto tutti noi a renderci conto che quelle fiamme venivano dal passato. Erano rimaste lì, sotto la cenere, per anni, decenni, senza che ce ne accorgessimo. Poi, d’improvviso, la vampata. A quel punto abbiamo scoperto che sarebbe stato difficilissimo spegnere il rogo”. Con questa immagine Paolo Mieli descrive il riaccendersi del conflitto russo-ucraino che da anni riempie le cronache quotidiane con il suo carico di devastazione e drammi, fiacchi tentativi di ricomposizione e nuove escalation.
Un percorso a ritroso, che da oggi arriva alle dittature del Novecento
L’innesco era scattato molti anni prima, nel 2008, quando la Russia decise di iniziare il recupero dei territori perduti con la dissoluzione dell’Unione Sovietica. Nell’agosto del 2008, infatti, ci fu la guerra con la Georgia per il controllo dell’Ossezia del Sud, cui seguì un confronto con il presidente ucraino Juscenko, che, minacciando di bloccare la flotta russa a Sebastopoli, apriva la strada a un confronto nel Mar Nero (un mare che la Russia ha sempre considerato suo). Infine, nel 2014, l’occupazione russa della Crimea poneva le basi della successiva crisi russo-ucraina. Se inizialmente sembrava che il conflitto dovesse risolversi nel giro di poche settimane, in breve si capì che le fiamme sarebbero divampate a lungo. Come scrive Mieli, “spetterà agli storici dire se gli iniziali tentativi di mediazione avevano qualche elemento di concretezza e se davvero a farli fallire fu una cospirazione ordita dal premier inglese Boris Johnson in combutta con Joe Biden”. A questo primo incendio se ne è aggiunto un secondo, al confine fra Israele e Gaza, con la rappresaglia israeliana dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Anche in questo caso, un conflitto con radici antiche, intensificatosi dal 1947, da quando l’Onu stabilì che sulla terra che separava la Transgiordania dal mare dovessero nascere due Stati, quello di Israele e quello della Palestina. Dopo una serie di guerre e conflitti durati quasi un secolo, l’apertura oggi di un nuovo fronte in Medio Oriente rischia di far saltare l’ordine mondiale.
Un approccio storico “in presa diretta”
Queste fiamme – è la tesi del saggio – covavano sotto le ceneri del passato fascista, del passato comunista e nella zona grigia della geopolitica che vive in un limbo tra passato e presente. E l’autore da attento analista, le considera sotto le lenti della storia. Ne nasce un excursus puntuale e avvincente, che insieme ai fatti più recenti spazia dalla Berlino di Hitler all’Italia di Mussolini, dalle illusioni di Mao ai carri armati sovietici a Budapest. Il risultato è un’approfondita analisi “in presa diretta”: un utile strumento per individuare le matrici da cui le storture di oggi hanno avuto origine e comprendere meglio le crisi attuali.

Paolo Mieli
Giornalista e storico, negli anni Settanta allievo di Renzo De Felice e Rosario Romeo, è stato giornalista a «L’Espresso», poi a «la Repubblica» e a «La Stampa», di cui è stato anche direttore. Dal 1992 al 1997 e dal 2004 al 2009 ha diretto il «Corriere della Sera». Tra i suoi libri recenti: I conti con la storia, L’arma della memoria e Il caos italiano. Alle origini del nostro dissesto.

«Un mosaico interpretativo di ampio respiro».
il Giornale