In un romanzo candidato allo Strega, il ritratto libero e sincero
di una donna di oggi
Un'educazione sentimentale e artistica in cui tutto viene filtrato
dall'ironia, strumento per raccontare l'indicibile e guarire le ferite.
Quella di Veronica è una famiglia come tante: un padre ipocondriaco
ossessionato dal lavoro, una madre divorata dall¿ansia, che passa il
tempo a rincorrere i figli al telefono, un fratello genio che a tre anni già
legge il menu del ristorante. E poi Veronica, voce narrante e aspirante
scrittrice, che fin da piccola tiene un diario non tanto perché abbia il
sacro fuoco della scrittura, ma per depistare la madre che lo leggerà. È
attraverso la sua voce che si sfoglia un album dei ricordi peggiori, i più
imbarazzanti, e si attraversano gli anni, le relazioni amorose, i luoghi,
nel tentativo di smarcarsi, di fare i conti ¿ sorridendo ¿ con le proprie
debolezze e costruirsi come individui. Un romanzo ironico e brillante
da cui non ci si riesce a staccare, un libro ¿dove non c¿è niente di vero
ma tutto è sorprendentemente autentico¿.
Veronica Raimo è nata a Roma nel 1978. Ha scritto i romanzi: Il dolore
secondo Matteo (2007), Tutte le feste di domani (2013) e Miden
(2018), uscito in UK, Usa e Francia. Nel 2019 ha scritto il libro di
poesie Le bambinacce con Marco Rossari. I suoi racconti sono apparsi
su diverse antologie e riviste, sia in Italia che all¿estero. Ha
cosceneggiato il film Bella addormentata (2012) di Marco Bellocchio.
Traduce e si occupa di giornalismo culturale per diverse testate.
«Veronica Raimo è l¿unica che mi ha fatto ridere ad alta voce con un
testo scritto in prosa da quando ero adolescente».
Zerocalcare
«All¿inizio c¿è la famiglia. Veronica Raimo racconta che, specialmente
se si è figlie, quell¿inizio combacia con la fine».
Domenico Starnone
«Leggere questo romanzo è una festa. Ma molte pagine sono ferite da
medusa: bruciano alla distanza».
Claudia Durastanti
«Veronica Raimo è la compagna di classe delle medie, la figlia della vicina o
l¿amica della sorella maggiore che ha avuto una vita così simile alla mia da
rendere il suo romanzo impossibile da chiudere».
Alice Balconi per Maremosso