Combatterono contro i propri commilitoni per difendere la libertà
Un saggio documentato ed emozionante segue la storia di un soldato tedesco e di molti altri suoi connazionali passati tra le fila dei partigiani.
Nel 1944 Rudolf Jacobs, trent¿anni, è caporal maggiore del genio della
Marina da guerra tedesca. Temendo uno sbarco alleato sulle coste
liguri, il suo reparto sta eseguendo lavori di fortificazione nel golfo di La
Spezia, ma Jacobs non resterà lì ancora a lungo. Nel settembre di
quell¿anno passa infatti tra le fila del ¿nemico¿ unendosi ai partigiani
della Brigata Garibaldi Muccini. Cosa lo spinge a questa decisione?
Seguendo le motivazioni di tale scelta, Greppi porta alla luce la
vicenda di centinaia di tedeschi e austriaci che rinnegarono la legge
dell¿onore per seguire quella della coscienza. Spaziando dai romanzi ai
documentari, dai documenti d¿archivio agli studi locali, l¿autore si
immerge in una coinvolgente indagine su una pagina di storia poco
nota, che nessuno ha mai raccontato con la stessa sensibilità.
Carlo Greppi
È dottore di ricerca in Studi storici all¿Università di Torino. Tra le sue più
recenti pubblicazioni, L¿età dei muri. Breve storia del nostro tempo; La
storia ci salverà. Una dichiarazione d¿amore; 25 aprile 1945;
L¿antifascismo non serve più a niente. Ha inoltre curato, con David
Bidussa, Come farla finita con il fascismo di Ferruccio Parri.
«All¿origine di Il buon tedesco, un libro che ha avuto una lunghissima
gestazione, c¿è infatti ¿ come in tutti i libri di Greppi ¿ un progetto
culturale chiaro di impegno civile, a partire dal quale riconfigurare le
domande di fondo e i quadri generali con cui leggiamo e insegniamo le
vicende belliche della storia del Novecento».
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