Una storia di affetti familiari e solidarietà femminile
Quando Camilla si ammala, la nipote si trasferisce da lei per costruire
una rete di affetti intorno alla sua fragilità.
Nel paese in cui vive tutti la chiamano la Regina per le borsette e i
cappellini che ricordano quelli della sovrana d'Inghilterra, ed è con
indosso un cappellino e un pesante cappotto di lana che la nipote
trova Camilla in un afoso pomeriggio di agosto. Camilla ha incontrato il
¿signor Alzheimer¿ e nulla, ora, sarà più come prima. Andreina mette in
pausa la sua vita e si trasferisce nella casa di campagna della zia,
dove giorno dopo giorno costruisce una rete di affetto e protezione,
fatta di amiche, parenti, donne venute da lontano. Ognuna di loro ha
un dono da portare alle altre e presto il tempo rallenta e la casa torna a
riempirsi di voci e di allegria, diventando un luogo dove si riceve più di
quanto si dà. Sensibilità e leggerezza in un romanzo che racconta la
malattia e il potere curativo dell¿amore.
«Una tra le più importanti scrittrici italiane di oggi».
Avvenire
«Veladiano è lirica, intensa. Qualcosa di estatico e ossessivo pulsa
coraggiosamente nella sua prosa».
la Repubblica
Mariapia Veladiano, laureata in filosofia e teologia, ha lavorato per più
di trent¿anni nella scuola. Collabora con «la Repubblica» e con la
rivista «Il Regno». Il suo primo romanzo, La vita accanto, ha vinto il
Premio Calvino ed è arrivato secondo al Premio Strega nel 2011. Sono
seguiti Il tempo è un dio breve, il giallo per ragazzi Messaggi da
lontano, la raccolta di riflessioni Ma come tu resisti, vita, Una storia
quasi perfetta, Lei e il saggio Parole di scuola.